A pensarci bene, ma neanche poi troppo, ognuno di noi nella sua vita ha organizzato/partecipato a un picnic....ma tendenzialmente è una di quelle cose che si fa fintanto che si è ragazzini/adolescenti e si sospende quando si entra in quell'età dove le ragazze pensano a trucco, parrucco e a come avere tutte le Vuitton della collezione e ragazzi finalmente mollano un poco i videogiochi ( ho detto un poco attenzione) per collezionare quante più possibili donzelle ci siano al mondo, per poi riandarci, di rado, quando nasce il pupo/pupa della situazione.
Ma anche li, le mamme super carrieriste e imprenditrici ormai ordinano il box di Peak dal bene amato sito e gustano tramezzini al Salmone Norvegese sorseggiando bollicine rigorosamente di Champagne Crystal della Louis Roederer e bevono la Rocchetta perché fa fare tanta Tin Tin...
Beh? E che fine ha fatto il contenitore di plastica trasparente, di cui non si trova mai il coperchio perché è finito chissà dove, pieno di tramezzini fatti con il pane dei Toast rinsecchito e la maionese fatta in casa?
Sparito...
Pensateci un attimo e ripensate alle emozioni che vi dava, da bambini e poi da adulti...rimane sempre quel filo conduttore che ci unisce in tutto il percorso, quella gioia "elettrizzata" di arrivare a destinazione, di essere lì, tutti insieme e ridere, scherzare e mangiare... E magari partire stipati su una macchina sola sfidando la sorte...
Mi spiego, non sono affatto anti-progresso, ma amante delle tradizioni e sostenitrice che certe cose devono essere fatte come un tempo, proprio cosi.....
Bell'idea unire vecchi oggetti della vita quotidiana in un contesto genuino qual è un bel giardino non eccessivamente curato, all'inglese.
RispondiEliminaUn Vintage di classe, persino ambientalista.
RispondiEliminaBrava!